Il libro non c’è ancora perché la lunga chiacchierata fatta con Claudio mi aveva convinto che prima fosse necessario riprendere il viaggio, annotare nuovamente idee e studiare soluzioni, insomma rivolgere più chiaramente lo sguardo al futuro come vi ho detto annunciando la nascita di Alkimie. Poi è arrivato questo pezzo che non mi aspettavo – troppo generoso nei miei confronti! – ma che mi ha emozionato e restituisce con maestria l’idea di un progetto. Penso sarà una lettura piacevole anche per voi. Il libro verrà. Grazie a Claudio e al fantastico gruppo!
Sviluppo
Cambiare le cose per un orizzonte di sviluppo sostenibile che sappia guardare al futuro con ottimismo e responsabilità e la consapevolezza che non puoi farlo da solo. Sono queste le ragioni cui risponde Alkimie un’associazione che con alcun* amic* abbiamo fondato proprio in questi giorni, per occuparci di sviluppo locale e processi partecipativi.
Penso esista un rapporto diretto tra la crisi dei partiti italiani, che con Tangentopoli ebbe la sua deflagrazione e culmine, il degrado del dibattito pubblico e il declino che il Paese sta attraversando dagli anni novanta del secolo scorso.
Il ricorso (necessario) alle rinnovabili non sarà sufficiente a mitigare il devastante impatto sull’ecosistema di due secoli di industrializzazione. Infatti il consumo energetico, principale responsabile dell’innalzamento dei livelli di anidride carbonica che causa il riscaldamento globale, continua a crescere. La soluzione, possibile anche se non priva di difficoltà, è combinare la riduzione di emissioni con la cattura e il riutilizzo di CO2.
“I processi partecipativi, se ben progettati, condotti e facilitati, hanno un carattere generativo di dinamiche collaborative, di apprendimento, di co-responsabilizzazione, di nuove forme di organizzazione, di crescita di capitale sociale.”
Il metodo di condivisione adottato in Emilia Romagna con il Patto 2015-2020, rilanciato nel Patto per il Lavoro e il Clima 2020-2025, ha dato risultati sui principali pilastri dello sviluppo economico e sociale dimostrando che i processi partecipativi possono fare la differenza.
Orientamento, formazione e accompagnamento alla creazione d’impresa. Questo fanno in Francia le Coopératives d’Activité et d’Emploi (cooperative d’impresa e occupazione), che sembrano rappresentare un modello che funziona e ottiene risultati concreti.
Per la terza volta nella storia, una rivoluzione energetica cambia il mondo. Incide radicalmente sulla traiettoria della crescita, modifica l’organizzazione dell’industria e la vita quotidiana degli abitanti del pianeta, altera gli equilibri geopolitici: apre così una nuova fase nel capitalismo del XXI secolo.
Che fare quando le imprese vanno in crisi? Alcuni lavoratori se le sono comprate, diventando i veri protagonisti del processo produttivo. Il fenomeno si chiama workers buyout o imprese recuperate.
Ecco un approfondimento sugli strumenti normativi e finanziari di supporto a questi percorsi, mai semplici e scontati, dove i veri protagonisti sono i lavoratori.
“Sembravano utopie, sembravano tentativi di creare ‘micromondi’. Tutti furono accolti con disprezzo, ovviamente: primo fra tutti il disprezzo dei capitalisti, ma poi anche quello delle avanguardie rivoluzionarie”. Così Pepe Mujica sulle imprese autogestite. Dal libro “La felicità al potere”