Domenica mattina, mentre ero in stazione a Finale Ligure in attesa del treno che mi avrebbe portato a Roma, sono stato colpito, nonostante l’abbia sotto gli occhi da sempre, dall’immagine degli stabilimenti Piaggio che si scorge dal binario e ho appuntato alcuni rapidi pensieri in un post che ha suscitato numerose reazioni confermandomi l’importanza ed il legame di quell’esperienza industriale con il nostro territorio. Tra i commenti il suggerimento di una lettura da parte dell’amico Tito Menzani, storico dell’economia e dell’impresa, che mi ha consigliato la lettura del libro, che non conoscevo e di cui vi propongo l’immagine di copertina. L’ho trovato molto stimolante e quindi a mia volta vi invito alla lettura.
Lavoro
Le 15 proposte per il futuro delle aree interne formulate da oltre 400 giovani provenienti da tutto il Paese che hanno risposto alla call to action lanciata da “Officina Giovani Aree Interne“.
Non può esserci sviluppo senza equità e per questo la questione fiscale, la progressività del sistema, la fedeltà dei cittadini e delle imprese deve essere ripresa. La teoria neoliberista del trickle-down non ha funzionato e non funzionerà.
Penso esista un rapporto diretto tra la crisi dei partiti italiani, che con Tangentopoli ebbe la sua deflagrazione e culmine, il degrado del dibattito pubblico e il declino che il Paese sta attraversando dagli anni novanta del secolo scorso.
Il metodo di condivisione adottato in Emilia Romagna con il Patto 2015-2020, rilanciato nel Patto per il Lavoro e il Clima 2020-2025, ha dato risultati sui principali pilastri dello sviluppo economico e sociale dimostrando che i processi partecipativi possono fare la differenza.
Orientamento, formazione e accompagnamento alla creazione d’impresa. Questo fanno in Francia le Coopératives d’Activité et d’Emploi (cooperative d’impresa e occupazione), che sembrano rappresentare un modello che funziona e ottiene risultati concreti.
Che fare quando le imprese vanno in crisi? Alcuni lavoratori se le sono comprate, diventando i veri protagonisti del processo produttivo. Il fenomeno si chiama workers buyout o imprese recuperate.
Ecco un approfondimento sugli strumenti normativi e finanziari di supporto a questi percorsi, mai semplici e scontati, dove i veri protagonisti sono i lavoratori.
“Sembravano utopie, sembravano tentativi di creare ‘micromondi’. Tutti furono accolti con disprezzo, ovviamente: primo fra tutti il disprezzo dei capitalisti, ma poi anche quello delle avanguardie rivoluzionarie”. Così Pepe Mujica sulle imprese autogestite. Dal libro “La felicità al potere”