Il 9 dicembre 2021 la Commissione Europea ha adottato il proprio Piano d’Azione per l’economia sociale che, se concretizzato, contiene una svolta potenzialmente molto importante. Il Piano riconosce il ruolo strategico dell’economia sociale e ne fa il pilastro su cui costruire un nuovo modello sociale ed anche produttivo. Insomma un nuovo paradigma che superi gli squilibri creati, prima dai lunghi effetti della crisi finanziaria e poi da quelli della crisi sanitaria, grazie alla capacità trasformativa dell’economia sociale.

Una sfida che deve mobilitare tutti i soggetti che ne fanno parte, chiamati a innovare e migliorare se stessi per trasformare il mondo e rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi (non solo giusti ma ineludibili!) di sostenibilità fissati dall’agenda 2030 dell’ONU.

L’economia sociale in un’infografica dell’Action Plan

Una sfida che, nel piccolo, è l’impegno di questo blog, dell’agire cooperativo e dell’associazione Alkimie, spazio di studio e sperimentazione di azioni per lo sviluppo locale sostenibile.

La Commissione prevede tre fondamentali linee d’azione:

  1. Creare le giuste condizioni per il successo dell’economia sociale attraverso lo sviluppo delle “condizioni quadro” come:
    • fiscalità, appalti pubblici e disciplina degli aiuti di stato che saranno oggetto di una prossima raccomandazione e di orientamenti per gli Stati membri.
  2. Offrire alle organizzazioni dell’economia sociale opportunità per avviare ed espandere attività attraverso:
    • l’aumento del sostegno allo sviluppo per il periodo 2021-2027;
    • nuovi prodotti finanziari nell’ambito del programma InvestEU ;
    • il lancio nel 2023 di un nuovo portale per permettere di trovare in un unico luogo tutte le informazioni utili agli attori dell’economia sociale;
  3. Garantire il riconoscimento dell’economia sociale e del suo potenziale attraverso:
    • comunicazione
    • formazione.

Di questo si è discusso nel workshop “Quali opportunità per l’Italia dall’Action Plan per l’economia sociale della Ue” (qui lo streaming) svoltosi il 21 gennaio u.s. presso il CNEL che, presieduto da Tiziano Treu ha visto, tra gli altri, la partecipazione di Laura Castelli – viceministro dell’Economia e delle Finanze, Gianluca Salvatori – segretario generale Euricse, Paolo Venturi – direttore AICCON e Giovanna Melandri – presidente Human Foundation.

Paolo Venturi e Giulio Pasi ne hanno parlato su il Corriere Buone Notizie il 14 dicembre u.s. dove affermano che “il messaggio è fondamentale e rappresenta una opportunità da non lasciar passare: l’economia sociale non è più appena un settore tra gli altri, solitamente marginale o con funzione suppletiva rispetto a fallimenti altrui, bensì è uno dei selezionatissimi ecosistemi industriali su cui l’Europa punta” (qui l’articolo).

Infografica tratta dai documenti dell’Action Plan che rende chiara l’importanza ed il ruolo dell’economia sociale europea.

Di rilevanza strategica del Piano, che certifica un significativo salto di qualità nel fissare le direttrici di una rotta per i prossimi dieci anni e di sfida organizzativa e “imprenditiva” per le diverse organizzazioni che compongono l’economia sociale, ha parlato Luca Jahier per Terzjus nell’articolo che potete trovare qui.

Anche Secondo Welfare, evidenziando come nella Legge di Bilancio 2022 sia stato istituito, presso il MEF, un Fondo di 3 milioni di euro per il biennio 2022/2023, sottolinea come “la Commissione Europea” proponga “innanzitutto un salto di qualità nella concezione politica del ruolo dell’economia sociale.” Qui potete trovare l’articolo.

Spero di aver suscitato il Vs. interesse ad approfondire e che si possa aprire un confronto anche su questi temi.