Cambiare le cose per un orizzonte di sviluppo sostenibile che sappia guardare al futuro con ottimismo e responsabilità e la consapevolezza che non puoi farlo da solo. Sono queste le ragioni cui risponde Alkimie un’associazione che con alcun* amic* abbiamo fondato proprio in questi giorni, per occuparci di sviluppo locale e processi partecipativi.
Iniziativa che segue una riflessione fatta anche sulla scorta dell’esperienza maturata nella campagna elettorale 2018, in cui ero candidato al Parlamento.
Le riflessioni, lo studio e l’impegno sui temi dello sviluppo territoriale mi hanno convinto a non disperdere il patrimonio di ascolto e conoscenza capitalizzato in quella esperienza, un bagaglio che penso non debba essere sprecato per la straordinaria forza trasformativa che contiene.

In un mese avevo incontrato i/le sindaco dei 56 comuni del collegio, senza distinzione di colore politico, raccogliendo le loro proposte e priorità. Idea che avevo così riassunto:
“La mia vera ambizione è far vivere la politica vera, quella che cerca di rendere più facile e piacevole la vita ai cittadini, la politica dalla quale dipende se in un territorio ci sono le scuole, se ci si muove con facilità su strade e ferrovie, se i giovani trovano lavoro o no, se ci sono servizi e sostegni per gli anziani, per l’infanzia, per i meno abbienti.
Questa è la politica che conosco e che mi piace, quella che permette a chi la fa e la fa bene di cambiare le cose in meglio. Sarà un viaggio di ascolto, dunque. Insieme ai Sindaci, alle associazioni, alle persone individueremo le priorità di ogni territorio, di ogni Comune e da lì nascerà il mio programma, all’insegna della concretezza e della condivisione.
Sarà un bel viaggio”.
Oggi con Alkimie vogliamo riprendere quel viaggio, senza velleità di “politica politicante”, ma mettendo a disposizione le competenze e l’impegno dei soci.
Personalmente alla fine a Roma ci sono andato, anche se non per fare il parlamentare. Il mio attuale lavoro in Coopfond, fondo per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, mi ha offerto e mi offre l’opportunità di occuparmi d’innovazione, promozione d’impresa cooperativa e workers’ buyout (lavoratori che assumono in forma cooperativa il controllo di un’azienda in crisi di mercato o per problemi di ricambio generazionale).
L’ambizione di Alkimie è quella di:
- contribuire al cambiamento verso un orizzonte di sviluppo sostenibile iniziando innanzi tutto da se stessa e decidendo di avere due co-presidenti con equilibrio di genere. Una piccola e concreta innovazione;
- porsi in connessione con le molte esperienze di progetti di sviluppo place-based, di cittadinanza attiva, associazionismo e cooperazione che in Italia e nel mondo stanno prendendo sempre più forma e protagonismo cominciando dai nostri territori (che non sono solo la Liguria perché i soci fondatori provengono da regioni diverse), mettendo a disposizione esperienze, competenze, strumenti e conoscenze, ma soprattutto sviluppando un metodo basato sull’ascolto e la partecipazione.
Con il vostro aiuto vorrei avviare un confronto sui tempi, ancora attuali, sviluppati nel 2018 per approfondirli e verificare la possibilità di processi concreti di sviluppo.
Potete inviare spunti, informazioni e commenti qui o scrivere a [email protected]
I tre “pilastri”, indicati in campagna elettorale, su cui edificare un territorio più dinamico, aperto e in cui fosse bello vivere erano:
Infrastrutture: tema centrale per una regione portuale e turistica come la Liguria, le cui criticità ognuno di noi può sperimentare ogni giorno cercando di spostarsi in auto, treno, aereo

Smart City: un’idea di sviluppo che sappia sposare tecnologie, qualità della vita, ambiente, centralità della persona. Punto di forza: il Campus di Savona e le sue competenze (ma in Italia ci sono molti centri di eccellenza).

Active Aging: migliorare la qualità dell’invecchiamento mettendo a sistema le risorse esistenti, anche in termini di rete tra associazioni, per promuovere attività sportiva e motoria, formazione e lavoro, progetti di welfare.

Dal viaggio nei Comuni erano emerse priorità in questi settori (viste con gli occhi di oggi tante delle cose segnalatemi dai sindaci sembrano davvero profetiche):
- Infrastrutture, manutenzione del territorio, lotta al dissesto idrogeologico
- Internet veloce: per i servizi per i cittadini, il supporto alla didattica, alla scuola, alla sanità
- Piccoli comuni: la mancanza di risorse e di politiche
- Mancanza dei servizi fondamentali, in particolare di presidi sanitari territoriali
- Burocrazia (un sindaco mi ha detto “anneghiamo in un mare di carta”), dissesto della PA
- I comuni orograficamente piemontesi ma amministrativamente liguri – una convenzione tra regioni per i servizi sanitari e non solo
- Turismo
- Lavoro
- Cultura
- Agricoltura
- Sport
Su tutto questo torneremo con specifici approfondimenti, ma vorrei farlo insieme a voi. Spero vorrete inviare commenti, suggerimenti, spunti e riflessioni per riprendere il viaggio insieme.