In uno scenario in cui il settore pubblico ha risorse sempre più scarse, risulta estremamente complicato da parte degli enti locali gestire i beni culturali del proprio territorio, soprattutto quelli appartenenti al cosiddetto Patrimonio Minore Diffuso che, secondo le stime, rappresenta il 95% dei beni culturali del nostro Paese. In Italia, anche l’intervento degli operatori privati tende a concentrarsi su altri Beni Culturali –  quelli più “attrattivi” – in grado di registrare oltre 100.000 visite all’anno e, di conseguenza, di garantire livelli di redditività più elevati.

In questo contesto, il mondo della Cooperazione può giocare un ruolo attivo, ponendosi come interlocutore capace di attivare forme originali di relazione e di scambio con il tessuto locale e di garantire azioni di intervento positive per il territorio e i suoi Beni culturali e al tempo stesso congrue in termini di remunerazione.

Fotografia Ture Nirvane

Fotografia Ture Nirvane

In Liguria, grazie al progetto “Cibo per la mente” abbiamo messo in rete le nostre cooperative del settore turismo e cultura, le abbiamo messe in relazione con CoopCulture, la principale cooperativa del settore aderente a Legacoop, con l’obiettivo di promuovere progetti ed alleanze imprenditoriali. Abbiamo realizzato un primo monitoraggio sulle potenzialità di attrattività dei siti culturali presenti in Liguria. E ora stiamo attivamente lavorando a CulTurMedia, il progetto di Legacoop nazionale per valorizzare e mettere in relazione le nostre cooperative che operano nel settore della cultura, del turismo e dei media.

La cultura “non solo” come strumento di inclusione e partecipazione sociale, ma anche come fattore strategico di sviluppo dei territori. Coerentemente con il 7° principio cooperativo, sono convinto che lavorare per l’interesse della nostra Comunità e per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio passi anche attraverso le attività di valorizzazione, promozione e gestione dei nostri beni Culturali.